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Civitavecchia, 3 febbraio 1653. Si conclude nella sua grande casa in prima strada la vita di Terenzio Collemodi, un calabrensis di Bonati sbarcato a Civitavecchia sessant'anni prima. Acquistò la spezieria delle galere pontificie, fu poi capitano della compagnia dei cavalli, "incaparratore" di grano per conto dell'Annona, capitano del porto e altro ancora. Destinò il patrimonio accumulato con gli incarichi pubblici e gli affari privati all'edificazione di una chiesa che avrebbe voluto intitolare Santa Maria in Collemodi. La biografia s'intreccia, in molti campi, con la storia iniziale della piccola Terra di Civita Vecchia, restituendo il ritratto di un padre fondatore.